Tecniche di difesa passive contro la caduta massi
Quando si parla di distacco di blocchi rocciosi e del loro movimento verso valle si parla di “caduta massi”.
Questo fenomeno rappresenta uno dei rischi geologici più frequenti, con gravi conseguenze sulla viabilità, sulle infrastrutture, e conseguenti gravi disagi ai centri abitati.
Viste le conseguenze che questo tipo di eventi possono portare è importante una campagna conoscitiva preliminare di indagini: vanno valutati aspetti di natura geologica, geomorfologica e idrogeologica per poter contrastare questo fenomeno in modo efficace.
Per contrastare la caduta massi ci sono tecniche di difesa dette attive e passive.
Rientrano nel primo gruppo tutte le opere che hanno la funzione di prevenire, impedire o mitigare il distacco dei blocchi rocciosi: chiodi, tiranti, reti chiodate, gallerie drenanti ecc..
Fanno parte del secondo gruppo invece quelle tecniche che hanno il compito di rallentare, deviare oppure ostacolare la caduta dei massi.
In questo articolo ci occupiamo delle tecniche cosiddette attive che si distinguono a loro volta in rigide o elastiche in base alla loro deformabilità.
Da quando gli studiosi hanno posto maggiore attenzione ai problemi di carattere progettuale e costruttivo la tecnologia in questo settore è evoluta notevolmente al punto che oggi l’intervento di difesa passivo più utilizzato sono le barriere paramassi in rete.
Le barriere paramassi installate su versanti potenzialmente instabili hanno la funzione di intercettare e bloccare la caduta di blocchi di roccia, tramite la rete metallica, che svolge anche il compito di trasmettere attraverso funi, e altri elementi di collegamento, le forze di impatto alle strutture di fondazione.
Queste barriere sono costituite da:
- Le reti, cioè l’elemento principale per intercettare i blocchi in movimento.
- I montanti, che tengono dispiegate le reti e sono indispensabili per il funzionamento della barriera stessa.
- Gli ancoraggi, come struttura di fondazione che devono essere dimensionati correttamente per assicurare resistenza a sollecitazioni di tipo statico e dinamico.
- I dissipatori di energia, per attenuare l’urto e intervenire quando la capacità di assorbimento della rete è esaurita.
- Le funi, che collegano la superficie di intercettazione alle fondazioni.
Le barriere paramassi in questione presentano notevoli vantaggi come il limitato impatto ambientale, i costi contenuti, la rapidità di esecuzione dell’intervento, la facile manutenzione o eventuale ripristino della struttura, l’ingombro ridotto e le prestazioni elevate.
L’azienda Negropal offre soluzioni su misura anche per la difesa contro la caduta massi personalizzando l’intervento in base alle necessità del cliente e alla struttura del terreno in cui viene richiesto il sopralluogo.
Accanto alle tecniche di tipo passivo come le reti metalliche, Negropal offre una gamma di soluzioni anche per tecniche di difesa di tipo attivo di cui parleremo nel prossimo articolo.